Bancoposta clonati, svuotati i conti di decine di spezzini

Decine e decine di spezzini, addirittura un centinaio secondo gli ultimi dati, si sono visti clonare il bancomat e alleggerire il conto corrente postale di 500-600 euro. L’ufficio postale preso di mira dai malfattori è quello di via 24 maggio e la truffa telematica è avvenuta il 12 di luglio ma solo nei prossimi giorni si potrà scoprire la reale portata del raggiro, quando tutti i clienti avranno fatto il saldo del loro conto.
Intanto già una cinquantina hanno scoperto la truffa e hanno fatto denuncia in questura, un pochino di meno sono i risparmiatori che hanno fatto la stessa segnalazione dai carabinieri.
Le indagini sono all’inizio ma gli uomini della polizia postale sono già riusciti a ricostruire gran parte della vicenda.
Con tutta probabilità i per ora ignoti ideatori della truffa sono riusciti a “copiare” i codici segreti delle tessere bancoposta dei clienti di quell’ufficio utilizzando un software sistemato proprio nella postazione bancomat esterna alle Poste di via 24 maggio. I clienti hanno prelevato i loro risparmi senza notare nulla e soprattutto senza sapere che la loro tessera veniva clonata. Una tecnica che ha già fatto numerose vittime in tutta Italia ma che nella nostra città non era mai stata usata.
I primi risparmiatori si sono accorti della truffa lunedì scorso quando nell’estratto conto si sono visti addebitare cifre fra i 500 e i 600 euro, ovvero il massimo consentito, per prelievi mai fatti. Negli estratti conto risultavano operazioni in uscita fatte il 12 luglio presso la filiale milanese di una notissima banca a livello nazionale.
Che si tratti di una truffa telematica in larga scala è balzato subito evidente agli uomini della polizia postale subito dopo aver ricevuto le prime denunce dai risparmiatori: tutte le operazioni effettuate a Milano sono state effettuate in sequenza, a pochi secondi di distanza una dall’altra. Segno che i clonatori, una volta raggiunto un numero sufficiente di tessere copiate, hanno deciso di effettuare subito i prelievi virtuali. Non a caso hanno scelto di “svuotare” i conti correnti postali in una giornata particolare, quella di sabato, quando gli uffici sono chiusi e i primi raggiri sarebbero stati scoperti - eventualmente - solo 48 ore più tardi, alla riapertura degli uffici.
Molti clienti delle Poste, oltretutto, in questo periodo sono in ferie. E’ per questo che la reale portata della truffa - che ha comunque portato centinaia di migliaia di euro nelle casse dei clonatori - si potrà sapere solo fra qualche tempo.
fonte il secolo xix.it

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