L'ANDIP (Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy) apprende con grande preoccupazione la notizia che sta sconvolgendo la città di Napoli ed ormai tutta l'Italia. Purtroppo, sembrerebbe che con un semplice sms sia possibile intercettare le telefonate in entrata ed in uscita del cellulare interessato nonché utilizzare lo stesso, anche se spento, per le intercettazioni ambientali. Su questo sta indagando la polizia postale di Napoli dopo che sono state presentate due denunce. Il meccanismo è semplice: sul cellulare arriva un sms sconosciuto, basta aprirlo per avviare la procedura di download di un virus, in particolare un trojan, che penetra nella memoria del cellulare. Sul telefonino si scarica un software che consente il collegamento con un altro cellulare: quando si ricevono o si fanno telefonate, dal cellulare collegato si puo' ascoltare la conversazione.
Il Presidente dell'ANDIP avv. Michele Iaselli ha dichiarato, con viva preoccupazione, che purtroppo il progresso tecnologico può presentare questi rischi molto seri che attentano alla libertà dei cittadini e del resto era noto che il progressivo sviluppo delle comunicazioni elettroniche da un lato avrebbe comportato indiscutibili vantaggi in termini di semplificazione e rapidità nel reperimento e nello scambio di informazioni fra utenti, mentre dall'altro avrebbe provocato un enorme incremento del numero e delle tipologie di dati personali trasmessi e scambiati, nonché dei pericoli connessi al loro illecito utilizzo da parte di terzi non autorizzati. Ma ciò che veramente sconvolge, continua il Presidente, è la facilità con cui sembra possa essere messo sotto controllo un cellulare e la possibilità che tali azioni possano avere la regia della criminalità organizzata con collegamenti all'estero.
L'ANDIP resta ovviamente in attesa dei risultati delle indagini della polizia postale con la speranza che possano essere al più presto forniti chiarimenti sull'intera vicenda e non esclude iniziative ufficiali a tutela dei propri associati.
fonte difesaprivacy.it
Il Presidente dell'ANDIP avv. Michele Iaselli ha dichiarato, con viva preoccupazione, che purtroppo il progresso tecnologico può presentare questi rischi molto seri che attentano alla libertà dei cittadini e del resto era noto che il progressivo sviluppo delle comunicazioni elettroniche da un lato avrebbe comportato indiscutibili vantaggi in termini di semplificazione e rapidità nel reperimento e nello scambio di informazioni fra utenti, mentre dall'altro avrebbe provocato un enorme incremento del numero e delle tipologie di dati personali trasmessi e scambiati, nonché dei pericoli connessi al loro illecito utilizzo da parte di terzi non autorizzati. Ma ciò che veramente sconvolge, continua il Presidente, è la facilità con cui sembra possa essere messo sotto controllo un cellulare e la possibilità che tali azioni possano avere la regia della criminalità organizzata con collegamenti all'estero.
L'ANDIP resta ovviamente in attesa dei risultati delle indagini della polizia postale con la speranza che possano essere al più presto forniti chiarimenti sull'intera vicenda e non esclude iniziative ufficiali a tutela dei propri associati.
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