Pubblica amministrazione digitale, arriva DigilalPa

Negli anni '50 e ‘60, con la grande espansione dell'edilizia pubblica, il Genio civile era uno degli organi di controllo più potenti dello Stato. Oggi che la politica economica si misura con sfide non meno ambiziose, come quella di far fare il definitivo salto di qualità della Pubblica amministrazione nell'uso delle tecnologie informatiche, un ruolo simile dovrebbe assumerlo il Cnipa, ovvero il Centro nazionale per l'informatica nella Pa.
L'agenzia che fa capo al ministero di Renato Brunetta, con i suoi 160 dipendenti, dovrà sovrintendere nei prossimi 4 anni all'attuazione del piano e-government 2012, l'ambizioso programma di riorganizzazione digitale di amministrazioni centrali e periferiche lanciato qualche mese fa con un budget minimo (1,38 miliardi; meno del 10% dei costi annuali di gestione dei sistemi di Itc delle amministrazioni centrali e degli enti locali). Una rivoluzione low cost, come l'ha definita in più occasioni il ministro, che a fine percorso dovrebbe assicurare ai cittadini-clienti un rapporto tutto nuovo (più veloce e soddisfacente) con gli uffici comunali, le segreterie scolastiche, le Asl, le università, i tribunali.
Per adeguare il Cnipa al compito, oggi il Consiglio dei ministri ha approvato uno schema di regolamento per il riordino di questa agenzia. Si tratta di un Dpr che ora dovrà superare il vaglio del Consiglio di Stato e della commissione parlamentare per la semplificazione delle legislazione e che, una volta in vigore, non solo attribuirà al Cnipa un nome nuovo (si chiamerà DigitaPa) ma rafforzerà i suoi poteri di monitoraggio e check-up sui sistemi informatici già in uso (e quelli che verranno) nelle amministrazioni. Il regolamento, tra le altre cose, consentirà all'ex Cnipa, oggi presieduto da Fabio Pistella, non solo di intervenire con grande flessibilità e discrezionalità per verificare il buon utilizzo dei sistemi di Itc ma, anche, di reclutare personale esperto con incarichi temporanei. Il tutto, naturalmente, nel rispetto di quanto previsto dall'ultima Finanziaria, vale a dire centrare i nuovi obiettivi di razionalizzazione delle funzioni amministrative senza far crescere la spesa.
fonte il sole 24 ore

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